Expo: Palazzo Italia, Kazakistan, Nepal, Emirati Arabi: perché sono le esperienze da non perdere, nonostante la coda!

Che siamo reduci da faticose giornate esplorative a Expo o che siamo in procinto di avventurarci tra gli infiniti spazi espositivi, le domande sono sempre le stesse: quali sono i padiglioni degni di essere visti? Vale la pena rimanere in fila per ore per entrare in quello specifico padiglione?

La varietà dei punti di vista e delle motivazioni che possono spingerci a visitare l’expo è tanta e tale da rendere impossibile una vera e propria classifica dei “migliori” padiglioni, ma eccone quattro che sarebbe davvero un gran peccato perdersi…

Il primo padiglione che consigliamo di visitare è il Palazzo Italia (foto e maggiori dettagli). Si tratta da diversi punto di vista di un’esperienza degna di nota sia per la qualità e la quantità dei contenuti, sia per l’efficacia della loro trasposizione. La fila c’è, ed è lunga, ma le fatiche dell’attesa sono stemperate dai ricorrenti spettacoli dell’albero della vita e dalle esibizioni all’aperto che si tengono al centro del palazzo, opera – non ce ne vogliamo gli architetti con la puzza sotto il naso a cui non piace mai nulla – architettonicamente affascinante e impressionante. La visita all’interno degli spazi espositivi è ricca di contenuti raccontati con modalità in grado emozionare: le sale degli specchi dove vengono proiettati video e foto delle bellezze del nostro territorio costituiscono una delle esperienze più memorabili dell’intero Expo. Non stupiamoci che i visitatori “non si schiodino”.

Il secondo padiglione è quello del Kazakistan. La lunga fila che si forma sin dal primo mattino è ampiamente giustificata dalla qualità realizzativa e dall’ingaggio multisensoriale che si prova quando si finisce, a fine visita, nella “navicella spaziale” del cinema 4D. Quale miglior modo per esplorare il paese e le meraviglie dello – almeno ai più – sconosciuto Kazakistan che non volare o tuffarsi nella più immersiva e avvincente esperienza dell’intero Expo? L’esperienza didattica più forte, efficace e divertente che si possa immaginare.

Il padiglione del Nepal è quello che meglio interpreta architettonicamente lo stile del paese di origine. La stragrande maggioranza degli altri padiglioni sono un inno alla modernità e alla soluzioni di design più innovative; il padiglione del Nepal, nel quale si può passeggiare liberamente senza code, va in controtendenza e stupisce per l’armonia e la bellezza del complesso, realizzato secondo stile e metodi artigianali tradizionali facendo ampio uso di legno inciso a mano. Il padiglione del Nepal è inoltre quello che più unisce i temi dell’Expo legati all’alimentazione all’aspetto spirituale, essendo, di fatto, una rappresentazione di una pagoda/tempio che mescola atmosfere buddiste e induiste.

Per finire, il padiglione degli Emirati Arabi Uniti merita per svariati motivi la sterminata coda che tocca sorbirsi. Le numerose soluzioni tecnologiche, architettoniche, botaniche, energetiche che vengono presentate da un paese il cui territorio non offre ai propri abitanti ne acqua che cibo sufficienti alla sopravvivenza, sono tra i temi più curiosi e interessanti dell’Expo. Nonostante questo, il vero motivo di eccellenza del padiglione è costituito dalla narrazione interattiva fatta dalla piccola Sara nella grande sala cinema del padiglione e nelle successive aree di interazione, storia che commuove gli spettatori e li stupisce con grandi effetti speciali e dinamiche di coinvolgimento davvero uniche.

Nel mare magnum dei padiglioni dei paesi, ma anche nelle aree tematiche e negli stand degli sponsor, ci sono infinite altre esperienze degne di nota. Commenti aperti per chi li volesse segnalare!

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